Battaglia di Saalfeld - 1806
di Antonino di Bartolo, Foto di Marco Pagan
Pag. 1/3
Saalfeld
Cari amici lettori, chi vi scrive è un vecchio wargamer , di nome e di fatto, che ha iniziato a giocare il Napoleonico con il regolamento di B. Quarrie, con i soldatini in 25mm in piombo della Minifigs (i primi arrivati in Italia nel lontano '75) e adottando la famigerata scala 1/33, cioè un soldatino uguale a 33 uomini. Si, proprio quella che ti permette di fare un quadrato con 4-6 soldatini per lato.
Mostruosamente dispendiosa per le tasche dei poveri wargamers! Perdonatemi, ma io non ce la faccio a giocare il Napoleonico con il rapporto usato più comunemente di 2 soldatini e mezzo uguali a una Divisione! Magari starete inorridendo: "Questo qui ci sta parlando del periodo giurassico del wargame!" direte. Ma è così che si è iniziato in Italia e io non sono mai riuscito a staccarmi da questo modo di giocare il Napoleonico.
Maturando ed elaborando insieme agli altri soci del Club regole più snelle siamo riusciti ad affrontare la nostra scala favorita con un regolamento pratico e sintetico, che rende le nostre battaglie giocabili e piene di unità come piace a noi e che conia perfettamente gli elementi realismo-giocabilità in un compromesso che ci sta dando soddisfacenti risultati.
Battaglia di SaalfeldNel 1806 le truppe prussiane erano le meglio addestrate d'Europa. Ma manovravano ancora con le vecchie tattiche della guerra dei Sette Anni, cioè con attacchi e fuoco fatti rigorosamente in linea.
I francesi avevano invece consolidato tattiche ben più flessibili; attacchi in colonna o misti in colonna e in linea, già collaudati nella vittoriosa campagna di Austerlitz , un anno prima.; ma soprattutto, l'uso di folte compagnie di schermagliatori che precedevano le colonne di fanteria, aveva fatto si che la tattica delle truppe francesi fosse vincente su qualsiasi terreno e contro ogni avversario. Combattendo in ordine sparso, con il loro preciso fuoco, gli schermagliatori francesi tormentavano le lente linee del nemico, recando loro gravi perdite e subendone pochissime, indebolendo così le loro linee già prima dello scontro tra fanterie. Anche i prussiani avevano truppe leggere, certo, ma in misura molto minore e anche se tra loro spiccava una formazione d'elite, come gli Jager dell'allora colonnello Yorck, armati con carabina rigata, il livello di addestramento e soprattutto le loro tattiche in campo aperto erano nettamente inferiori a quelle dei francesi.
I prussiani risultavano già battuti in partenza, come avrebbero dimostrato i fatti.

Battaglia di Saalfeld La battaglia di Saalfeld, 10 Ottobre 1806, è stata il prologo meno conosciuto e importante della doppia battaglia di Jena-Auerstaedt, combattuta quattro giorni dopo. Tuttavia a livello di ricostruzione ci ha interessato per un buon motivo: si potevano mettere in campo tutte le unità combattenti, con la scala 1 a 33 e, visti gli effettivi non molto numerosi coinvolti nello scontro, si poteva giocare con il regolamento da noi ideato.
Il 6 Ottobre 1806, il generale Hohenlohe è al comando di 42.000 uomini, di cui 18.000 sono Sassoni, svogliati e poco entusiasti di quella forzata alleanza con i Prussiani; Hohenlohe distacca dalla sua armata un contingente di circa 8.000 uomini, al comando del principe Luigi Ferdinando, con l'ordine di muovere verso la piccola città di Rudolstadt, per scoprire eventuali movimenti dei Francesi e coprire il fianco e le spalle della sua armata.
Il 9 Ottobre, il principe Luigi viene a conoscenza che il 5° corpo d'armata francese, comandato da Lannes, è a circa 20 km a sud della città di Saalfeld. Alle 7 del mattino del 10 Ottobre, Luigi muove verso Saalfeld, avendo intuito il pericolo per le retrovie del corpo di Hohenlohe, qualora i francesi prendessero il ponte sul fiume Saale, raggiunta Saalfeld alle 9, Luigi schiera le sue truppe in ordine di battaglia, appoggiandosi alla città ed estendendo il suo fronte alla destra di Saalfeld. La prima linea viene schierata in una posizione precaria, tra un terreno in pendio e con alle spalle il fiume Saale, ed è composta da 6 battaglioni sassoni, mentre in seconda linea sono schierati 2 battaglioni prussiani. Dalla città di Blankenburg, a 10 km dal fronte, viene richiamato il distaccamento di Pelet, composto da un battaglione di fucilieri e 4 pezzi di artiglieria a cavallo.
Il maresciallo Lannes si mette in marcia da Grafenthal, fin dalle 5 del mattino; Il 5° corpo ha al momento queste forze: una avanguardia formata dal battaglione d'elite, composto dalle compagnie di granatieri e volteggiatori della divisione e 2 battaglioni del 17° leggero. Una Divisione di fanteria con una batteria di artiglieria a piedi e una brigata di cavalleria leggera appoggiata da 2 pezzi di artiglieria a cavallo.
Alle 9 l'avanguardia di Lannes entra sul campo di battaglia dalla strada di Grafenthal contattando le avanguardie prussiane che occupano le alture che dominano Saalfeld. Rapidamente l'avanguardia respinge i prussiani, risale e discende le alture, mentre alla destra della strada il 17° leggero, appoggiato dall'artiglieria a cavallo, si spinge all'ingresso della vallata. A questo punto Lannes dirama i seguenti ordini: il battaglione d'elite deve continuare a scacciare i prussiani davanti a sè e occupare il villaggio di Gransdorf, a 800 metri da Saalfeld; la brigata di cavalleria leggera deve occupare una posizione alla sinistra di Gransdorf, una depressione nel terreno tra il limitare di un bosco e una forra, chiamato Siegenbach ravine; il 17° leggero deve avanzare sotto la copertura dei boschi fino a occupare il villaggio di Beulwitz; i due pezzi dell'artiglieria a cavallo devono supportare le truppe che avanzano su Gransdorf, mentre l'artiglieria a piedi divisionale coprirà la destra del villaggio di Beulwitz.